Tecnologie e curiosità dal mondo
Allergeni e allergie a portata di smartphone! Implementare i risultati ottenuti grazie alle normative sugli allergeni in etichetta e i piani di autocontrollo, con una delle tecnologie di maggior successo: perché no
Viene dall’America la notizia di una nuova tecnologia che potrebbe rivoluzionare la vita delle tante persone che soffrono di allergie alimentari. Il team di ricercatori dell’Università della California (Los Angeles), guidati da Aydogan Ozcan, docente di ingegneria elettronica e bioingegneria, ha creato un dispositivo chiamato iTube che, dopo essere stato installato trasforma il cellulare, con l’ausilio di un’applicazione, in un vero e proprio strumento di laboratorio. Il progetto è ancora in forma di prototipo ma, se confermasse le aspettative, rappresenterebbe un valido aiuto da usare sia tra le mura domestiche sia in pubblico.
Le allergie alimentari, infatti, sono una preoccupazione crescente negli Stati Uniti (e non solo) interessando l’8% dei minori e il 2% degli adulti. Le reazioni allergiche a volte hanno conseguenze gravi e addirittura in alcune circostanze sono causa di morte. I consumatori vengono, comunque, tutelati da norme che regolano l’etichettatura degli ingredienti dei cibi preconfezionati ma contaminazioni accidentali possono verificarsi durante le fasi di lavorazione, produzione e trasporto. Secondo i ricercatori, proprio l’utilizzo di questo dispositivo, che permette di rintracciare una gran varietà di allergeni, potrebbe rappresentare un valido mezzo per esercitare un’efficace attività di controllo supplementare, coinvolgendo non solo il privato, ma anche il settore della ristorazione, della produzione alimentare e della tutela dei consumatori. iTube si compone di un apparecchio di circa 40grammi da applicare allo smartphone e di una applicazione da scaricare sul telefono. Il processo da eseguire per rilevare eventuali allergeni è davvero semplice: si frammenta una piccola quantità di prodotto che si inserisce in una provetta contenente acqua calda ed un solvente di estrazione. La provetta viene poi esposta alla luce LED del dispositivo e la fotocamera del cellulare termina l’operazione analizzando presenza e concentrazione di sostanze allergizzanti. Le persone avranno così la possibilità di quantificare il livello di allergene e di caricare i propri risultati rilevati nel proprio sito personale o su un server pubblico. iTube, infatti, consente una misurazione nell’ordine delle parti per milione e permette di registrare in un database online i dati, conservandoli in forma privata o condividendoli con altri per aiutare chi soffre di allergie. Il dispositivo, secondo gli scienziati, potrebbe essere di grande aiuto alle famiglie, alle scuole, ai ristoranti ma anche agli impianti di produzione e una volta implementato con successo nei vari settori, essere sfruttato utilmente anche nell’ambito della sanità pubblica. La prevenzione perciò, che al momento resta la miglior terapia per le allergie alimentari, sembra aver fatto un grosso passo in avanti anche grazie a tecnologie di ultima generazione, come quelle degli smartphone, largamente diffuse tra la popolazione e per questo alla portata di molti.
Federica Tavassi
Consulente HACCP
Associazione Italiana Consulenti Igiene Alimentare
Roma, 24 dicembre 2012