Codex Alimentarius: un punto di riferimento per l’intero settore alimentare
Dalla volontà di due organizzazioni mondiali, la FAO (Organizzazione per l’Alimentazione e per l’Agricoltura) e la WHO (Organizzazione Mondiale per la Sanità), nasce nel 1963 la Commissione del Codex Alimentarius. Nasce con lo scopo di creare un corpo di norme, standard, e linee guida, il Codex Alimentarius appunto, applicabili ai diversi settori dell'industria alimentare cercando di perseguire due importanti obiettivi: facilitare gli scambi internazionali delle merci, favorendo pratiche commerciali leali, e soprattutto garantire la tutela della salute dei consumatori finali. Perseguire questi due scopi, per la Commissione, si concretizzano con il produrre e divulgare norme e standard, codici di d'uso igienici e tecnologici, e linee guida, che possono essere consultati e messi in pratica da tutti gli operatori del settore alimentare.
Questi sono le tre tipologie di strumenti che il Codex mette a disposizione della comunità scientifica e di settore per creare un sistema codificato di informazioni che possano diventare, quindi, strumenti e soluzioni pratiche. Il respiro mondiale che contraddistingue il Codex Alimentarius si percepisce analizzando l'operato e la composizione della Commissione stessa. Questa infatti, ad oggi, è composta dai rappresentanti di circa 180 Paesi (compresi i Paesi della Comunità Europea) ognuno dei quali ha facoltà di voto nelle sessioni annuali in cui la Commissione si riunisce per valutare e discutere nuovi aspetti inerenti all’igiene e alla sicurezza alimentare. L' operato della Commissione è assistito da un Segretariato e da un Comitato Esecutivo.
Completano poi il quadro, i Comitati Generali (o orizzontali) che trattano argomenti che riguardano l intero settore alimentare; i Comitati Specifici (o verticali) che sono invece specifici per singoli prodotti o categorie di prodotti alimentari; ed infine sei Comitati Regionali che coordinano le varie problematiche dei diversi distretti geografici (Europa, Asia, Nord America, America Latina, Africa e Estremo Oriente); più una serie di Gruppi di lavoro intergovernativi speciali.
Gli standard e le norme che la Commissione emette e che entrano a far parte del Codex Alimentarius, possono riguardare sia tematiche generali come i contaminanti e i residui di pesticidi o farmaci veterinari negli alimenti; l’igiene alimentare; gli additivi; i metodi di analisi e campionatura, e che per loro natura sono applicabili a tutti i settori alimentari; sia tematiche specifiche che riguardano singoli prodotti o categorie di prodotti (cereali, carne e derivati, pesce e derivati, latte e derivati, e così via). In ogni sessione annuale in cui si riunisce la Commissione, quindi, vengono analizzati diversi aspetti concernenti la sicurezza alimentare, come i limiti massimi di residui negli alimenti oppure nuove linee guida per certi tipi di produzioni.
La cassa di risonanza di queste sessioni solitamente è massima anche perché spesso vi partecipano degli Osservatori esterni (come ad esempio l'EFSA) che possono partecipare ai lavori, invitati dalla Commissione stessa, per incrementare il livello scientifico e fondare così consensi su basi ancora più solide. Nonostante il Codex non sia legalmente vincolante, rappresenta un vero e proprio punto di riferimento a livello internazionale, in materia di sicurezza e igiene alimentare in quanto basato su consolidati dati e documentazioni scientifiche. La considerazione di questi testi è talmente elevata da essere utilizzato nelle fasi preliminari di stesura di leggi e norme nazionali.
Il lavoro è incessante e ad oggi la Commissione ha prodotto: 237 norme alimentari; 41 codici d’uso in materia di igiene, codici d’uso tecnologico e 33 Linee-guida; valutato 800 additivi alimentari e contaminanti sotto l’aspetto della Sicurezza; fissato 3200 limiti massimi di residui per i pesticidi. La struttura finale che le raccoglie, quindi, è il Codex Alimentarius, costituito ad oggi da 14 volumi: quello maggiormente consultato è il Vol. I B riguardante i principi generali dell’igiene alimentare che introduce anche il sistema dell’HACCP.
Dott.ssa Federica Tavassi
Consulente HACCP
Associazione Italiana Consulenti di Igiene Alimentare