Bottiglie in plastica: sono davvero sicure? Scopriamolo insieme
Da sempre l’acqua è considerata un toccasana per il nostro benessere fisico e soprattutto negli ultimi anni il suo consumo è aumentato notevolmente. Basti pensare che il numero di marche di acque minerali in bottiglia in commercio nei nostri supermercati attualmente sfiora quota 300 e la maggior parte di esse è in PET. Questo derivato del petrolio che ha il vantaggio di essere infrangibile, è innocuo se utilizzato nella maniera corretta, ma presenta dei rischi non trascurabili per la salute se non si osservano correttamente le modalità di conservazione.
Sull’etichetta di ogni bottiglia d’acqua in plastica è presente la seguente frase “Conservare in un luogo fresco, asciutto, pulito e senza odori, al riparo dalla luce solare e da fonti di calore”. Vi siete mai chiesti il perché?
Queste indicazioni non hanno il solo scopo di mantenere intatte le qualità organolettiche del prodotto, ma servono anche a garantire che il materiale di cui sono costituite le bottiglie non rilasci alcuna sostanza dannosa nell’acqua contenuta all’interno.
E’ stato infatti dimostrato che analizzando la composizione chimica dell’acqua contenuta in bottiglie di plastica sottoposte a temperature elevate per circa 4 settimane, i livelli di Bisfenolo e Acetaldeide aumentavano sensibilmente. Quest’ultima, classificata come cancerogeno umano di gruppo 1, è una sostanza volatile e incolore dal tipico odore fruttato, naturalmente presente nei prodotti fermentati quali alcolici, birra e aceto e l’esposizione al calore del PET ne facilita il rilascio. Anche l’usura del materiale è un fattore che contribuisce alla formazione di questo composto tossico e quindi il riutilizzo costante delle bottiglie di plastica è sicuramente da evitare. A tal proposito altamente sconsigliato è l’uso di bottiglie di plastica come contenitori di sostanze oleose o alcolici, di natura chimica molto affine agli idrocarburi, che faciliterebbero ulteriormente il passaggio di questa sostanza in soluzione.
Sebbene noi consumatori possiamo controllare le nostre modalità di conservazione dell’acqua che acquistiamo, ci è difficile sapere se lungo la filiera di consegna nei vari punti vendita della grande distribuzione siano state adottate le doverose precauzioni. Camion lasciati al sole nei parcheggi, a volte anche senza teloni a riparare il carico dalla luce diretta e bancali in attesa sui piazzali antistanti i nostri supermercati sono scene purtroppo molto frequenti e pericolose soprattutto nei mesi estivi.
L’unico modo per prevenire quindi possibili danni alla salute a lungo termine è, ove possibile, consumare acqua in bottiglie di vetro, riutilizzabili all’infinito senza effetti nocivi, oppure alternare al consumo di acqua minerale, l’acqua potabile del rubinetto usando preferibilmente brocche di vetro o sostituendo quelle in plastica appena risultano usurate.
Dott.ssa Isabella De Vita
Associazione Italiana Consulenti di Igiene Alimentare