Alimentazione e salute:

Teiera e tè verde.Il Tè verde è una risorsa preziosa che va tutelata. Quali misure adottare per garantire la sicurezza del prodotto e la tutela del consumatore? Da sempre note le benefiche proprietà del tè verde, ancora oggi si continuano a studiare i suoi effetti sulla salute dell’uomo. Bevanda originaria dall’Estremo Oriente, è arrivata fino a noi nel corso dei secoli come un vero e proprio toccasana. Il Tè verde inizia, infatti, ad essere utilizzato 3.000 anni fa in Cina per la capacità che aveva di guarire il mal di testa, eliminare le tossine e a preservare la giovinezza. Le fantastiche proprietà che contraddistinguono questa pianta risiedono nell’alta concentrazione di polifenoli e catechine presenti nelle foglie della pianta. Queste classi di composti sono degli ottimi antiossidanti. Il tè verde è, inoltre, ricco di vitamine e sali minerali, il che lo rende una bevanda “sana” da tutti i punti di vista. Se da una parte, forse, è rischioso additare il tè verde come “pianta miracolosa”, dall’altra non va sottovaluta la connessione che spesso si instaura tra un suo regolare apporto nella dieta e una miglioria dello stato di salute. Molti studi scientifici, infatti, citano le catechine come un valido aiuto (non una cura, ma un supporto) nel decorso di diverse patologie. Talmente tanti sembrano essere i distretti in cui agiscono le molecole contenute nel tè verde, che nel 1998 alcuni scienziati cinesi composero un compendio che riportava tutti i benefici di questa pianta studiati fino ad allora. E la lista sembra essere destinata ad allungarsi. Studi olandesi dimostrarono una correlazione tra l’assunzione di tè verde e un abbassamento del rischio di essere colpiti da aterosclerosi. Sulla Rivista di Nutrizione Clinica Americana venne pubblicato uno studio in cui si dimostrava la relazione tra il consumo di Tè Verde e la perdita di peso grazie all’effetto drenante e accelerante del metabolismo. Non è escluso, poi, il coinvolgimento dell’assunzione di tè verde nella diminuzione del colesterolo nel sangue, nel controllo del diabete, nella diminuzione della pressione sanguigna, nell’alleviare i sintomi dell’artrite reumatoide, si pensa, addirittura, che possa in qualche maniera intervenire limitando lo sviluppo di tumori gastrici e l’insorgenza di infezioni virali. Ultimi tra gli studi, quello condotto nell’ Ospedale Universitario di Basilea e pubblicato sul "European Journal of Clinical Nutrition", si pone l’obiettivo di studiare gli effetti a livello nervoso degli estratti di tè. Lo studio condotto in vivo su 12 volontari mostra come, il primo gruppo di questi (bevitori di tè verde) evidenziava una maggiore attività della corteccia dorsolaterale prefrontale, una zona del cervello associata con la memoria che viene utilizzata per mettere a fuoco e risolvere i problemi. Insomma una vera risorsa per il benessere dell’uomo. Nonostante si stia sempre di più conquistando la nomina di pianta dalle caratteristiche quasi “miracolose”, anche il tè verde, non è esente da problematiche legate alla sicurezza. È già capitato infatti di dover ritirare dal commercio derrate di tè verde avvelenato da pesticidi. In Cina e Giappone, maggiori produttori e anche consumatori di tè verde, l’allarme sulle vendite è scattato diverse volte. In una delle ultime volte, sono state richiamate quasi 400.000 confezioni di tè. Anche l’Italia, però, non è da meno in quanto a contaminazioni da fitofarmaci nei generi ortofrutticoli. Secondo il rapporto “Pesticidi nel piatto” di Legambiente del 2012, è risultato fuorilegge la stessa percentuale dei campioni esaminati lo scorso anno (0,6%). Nonostante siano dati che non fanno temere per la salute dei consumatori, restano sempre un campanello d’allarme e un monito e uno stimolo per le Autorità competenti a migliorare il commercio anche di questa preziosa pianta.

Federica Tavassi
Consulente HACCP
Associazione Italiana Consulenti Igiene Alimentare

Roma, 09 gennaio 2013

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